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               Alla scoperta dei "sadhu": i santoni indiani.

Sono gli induisti asceti ( 4/5 milioni in tutta l’India ) che hanno scelto di allontanarsi dalla civiltà moderna;sono considerati dei veri  propri "santi" dalla loro gente .

Essi hanno abbandonato famiglia e beni materiali e dedicano la propria vita alla rinuncia della società per ricercare la ricchezza nella spiritualità e nell'umanità. Essi si vestono di solito con tuniche color zafferano che simboleggiano la loro rinuncia e sono "autorizzati" a fumare hashish o marijuana "per comunicare meglio col dio Shiva”. La cenere sui loro corpi e la pittura sulle loro facce stanno a simboleggiare la loro "morte" per la vita ordinaria e la loro rinascita nella santità.

I sādhu sono presenti in India da migliaia di anni, forse dalla preistoria.Non possiedono nulla e passano la loro vita a spostarsi sulle strade dell'India e del Nepal,nutrendosi dei doni dei devoti.Nella loro ricerca dell'assoluto,i sādhu praticano dei rituali magici,il controllo del respiro,lo yoga,unificando il corpo e l'anima.Praticano astinenza sessuale,voto di silenzio,meditazione o mortificazioni.A immagine e somiglianza di Shiva,portano i capelli estremamente lunghi.La devozione dei sādhu a Shiva o a Vishnu si riconosce dai segni tradizionali che portano sulla fronte e talvolta dal colore dei loro vestiti.Accanto al desiderio di ricerca spirituale,le ragioni primarie che spingono a scegliere la vita di sādhu possono essere molto diverse:sfuggire dalla propria casta,poiché i santi uomini non le riconoscono,scappare da una situazione familiare insostenibile,da una situazione economica disperata,ma anche,per una donna,dalla vedovanza,per cui esiste un numero ben minore (10% della popolazione sādhu),di donne sādhu .

Le più importanti sette di Sadhu

  1. I Naga Baba

I Naga (che significa «nudo») Baba formano una setta shivaïta di guerrieri asceti.La loro esistenza è probabilmente molto antica e, contrariamente agli altri sādhu,essi sono vendicativi,organizzati in sette akhara ed entrano facilmente in conflitto con le altre sette.

  1. I Gorakhnathi

I Gorakhnathi,o Nath babas,seguono gli insegnamenti tantrici (da Tantra,insieme dei testi sacri dell’induismo e del buddismo) di Gorakhnath,fondatore della loro setta (forse intorno all'anno mille),che essi considerano come un'incarnazione di Shiva.I Gorakhnathi portano il kundala,un anello all'orecchio,che viene forato nel corso di una cerimonia fortemente ritualizzata.

  1. Gli Udasin

Gli asceti Udasin, o figli di Nanak appartengono alla religione Sikh.La setta è stata fondata da Shrichandra,figlio d Guru Nanak, fondatore del Sikhismo,e i suoi membri lo venerano così come venerano il panchayatana,un gruppo di 5 divinità: Shiva, Vishnu, Sūrya, Durgā e Ganesh.

  1. I Ramanandi

I Ramanandi formano una setta creata in seguito agli insegnamenti del filosofo Ramananda (XV secolo).Sono chiamati anche Vairâgî, quelli che sono indifferenti al mondo,o Avadhûta,quelli che hanno rinunciato a tutto.

  1. Gli Aghori

La più estrema delle sette di sādhu è quella degli Aghori,fondata da Kina Ram, un asceta del XVIII secolo.Ricercano l'illuminazione seguendo,tra i comportamenti di Shiva,quelli che sono considerati come i più fuori dalla norma.Poco numerosi ai giorni nostri (una ventina che vivono a Varanasi,presso la tomba del loro guru),sembra siano stati più numerosi in passato,probabilmente 200-300 alla fine del XIX secolo.

Contrariamente agli altri asceti e anche alla grande maggioranza degli indù,non sono vegetariani e consumano alcool.Come Shiva,vivono nei campi di cremazione,vivono nudi o coperti da un semplice panno di lino.Sono loro attribuite delle abitudini di impurità assoluta,come il consumo di carne in decomposizione,dei loro stessi escrementi e della loro urina,la meditazione seduti su un cadavere,l'unione sessuale con delle prostitute nel corso del periodo mestruale.In determinate occasioni essi praticano il rituale del Panchamakara,noto anche come “Cerimonia delle cinque M”,che consiste nell’utilizzo di Matsya (pesce),Mamsa (carne),Madya (alcool),Mudra (cereali) e Maithuna (amplesso).

Amano circondarsi di simboli di morte,in particolare di crani umani che utilizzano sia come recipienti per bere che come strumenti rituali. Proprio per questa loro pratica,sono ad oggi considerati una delle ultime comunità di cannibali presenti al mondo.

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