INCANTATORI  DI  SERPENTI

20170926 054030Anticamente,gli incantatori tenevano i loro serpenti in cesti o vasi appesi ad una canna di bambù che portavano in spalla;con i loro lunghi capelli coperti da un turbante,ornati di perline,collane o conchiglie,cercavano il posto migliore dove sedersi a gambe incrociate per suonare il loro strumento fatto con una zucca,detto pungi .

  • Il pungi (in lingua hindi) è uno strumento a fiato diffuso nella musica popolare indiana.In particolare viene utilizzato dagli incantatori di serpenti ed è legato al culto di Shiva.
  • Si tratta di un clarinetto doppio,costituito da due canne inserite in una zucca a bottiglia dotata di 7 fori; la prima canna crea la melodia,mentre la seconda,dotata di 2 fori,funge da bordone (robusto e lungo bastone con manico curvo usato un tempo dai pellegrini ).
  • Quella dell’incantatore di serpenti fu una “professione” molto diffusa nel XX° secolo ;è una professione errante, svolta da nomadi,che si è sempre tramandata di padre in figlio e,dei guadagni portati a casa,ci ha sempre vissuto tutta la famiglia.
  •  L’incantatore cattura da solo il suo serpente (ne prende circa sette all’anno),gli rimuove le ghiandole del veleno e, a volte,anche le piccole zanne per renderlo innocuo; se viene morso,utilizza sistemi tradizionali per curarsi o per limitare gli effetti del veleno.
  • Questa figura,che troviamo anche in altri Stati del mondo ma probabilmente nata in India,in passato ha goduto di una certa venerazione da parte degli Indiani,essendo il serpente ritenuto sacro e legato ai Naga (un’antica razza di uomini-serpente presente nella religiosità e mitologia vedica e induista).
  • Una legge indiana del 1972,originariamente volta a prevenire l’esportazione di pelli di serpente,proibisce a chiunque di tenere un serpente,ma non è mai stata applicata nei confronti degli incantatori di serpenti;dagli anni 90 in poi,però,il governo,sollecitato dalle proteste animaliste,è diventato più restrittivo nei loro confronti;ha tuttavia consentito loro di tenere i serpenti già catturati,mettendo sotto la loro pelle dei micro-chips,così da confiscare eventuali nuovi rettili catturati senza questo segno di riconoscimento;anche l’urbanizzazione di certe aree rende più rara la presenza dei rettili e quindi diventa più improbabile catturarli.
  • E così gli incantatori di serpenti stanno diminuendo;si stima ne restino solo un milione circa e un gran numero confinati nei loro villaggi.
  • I figli non seguono più la professione dei padri perché proibita e comunque non più redditizia,in un’ India moderna che li considererebbe praticamente dei mendicanti.
  • In questi ultimi anni gli incantatori di serpenti si sono fatti sentire con forza nelle pubbliche piazze,esponendo le loro ragioni tramite proteste contro il governo e brandendo il proprio serpente.
  • Oggi alcuni governi permettono loro,in numero limitato,di essere presenti in alcuni luoghi turistici.

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