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TAJ MAHAL

Il Taj Mahal (il cui significato letterale è "Palazzo della Corona" oppure "Corona del Palazzo") è situato ad Agra,nell'India settentrionale;è un mausoleo fatto costruire nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie preferita Arjumand Banu Begum,meglio conosciuta come Mumtaz Mahal che in persiano significa "la luce del palazzo".

Nonostante vi siano molti dubbi riguardo al nome dell'architetto che lo progettò,generalmente si tende a considerare Ustad Ahmad Lahauri il padre dell'opera.

È da sempre considerata una delle più notevoli bellezze dell'architettura musulmana in India ed è tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dal 9 dicembre 1983.

È stato inserito nel 2007 fra le nuove sette meraviglie del mondo.

La leggenda del TAJ MAHAL

Una credenza vuole che il nome Taj Mahal (che tradotto in modo letterale significa “Corona del Palazzo” o “Palazzo della corona”) sia un’abbreviazione del nome della tanto amata sposa dell’imperatore.

 Ma chi era questa donna?

 MUMTAZ MAHAL: STORIA DI UN AMORE AD AGRA.

Mumtaz Mahal (“Luce del Palazzo “),il cui nome originario era Arjumand Banu Begum,nacque ad Agra.Era di origini nobili e professava la religione musulmana.A 19 anni,il 10 maggio del 1612,sposò il principe Khurram,divenuto poi imperatore della dinastia Moghul con il nome di Shah Jahan.In realtà,Mumtaz Mahal era la sua terza moglie,ma divenne sin da subito la favorita e così fu per tutta la vita.Non vi sono notizie precise su Mumtaz Mahal e sulla sua vita,a parte il fatto che si trattava di una donna bellissima,di elevata moralità,che si votò completamente al marito il quale,a sua volta,l’amò di un amore totale.Le sue doti,la sua delicatezza,il suo amore per i poveri e i bisognosi,oltre alla sua rara bellezza,furono celebrate dagli scrittori e dai poeti dell’epoca.

Come moglie devota,seguì suo marito in tutti i suoi spostamenti mentre era impegnato nelle campagne militari.Questa sua devozione fu gradita moltissimo dall’imperatore che decise,in cambio,di donarle il trono reale,chiamato “muhr uzah”.Benché non fosse esperta in diplomazia e strategie di corte,sin da subito diventò la strettissima collaboratrice e ispiratrice dell’imperatore,consolidando un forte ascendente su di lui;in seguito,sfruttò questo ascendente per poter avviare iniziative a sostegno dei poveri che suo marito stesso aveva esiliato e vessato.Secondo gli scritti degli storici del tempo,sembra che Mumtaz fosse appassionata di elefanti e che le piacesse presenziare alle gare e ai giochi che si organizzavano a corte.

Da Mumtaz e Shah Jahan,nacquero quattordici figli,di cui sette morirono in tenera età.Lei stessa morì dando alla luce l’ultima figlia durante la campagna militare di Burhanpur (nella zona del Deccan),il 17 giugno del 1631,all’età di soli 38 anni.

Secondo quanto dice la leggenda,Mumtaz,dopo la nascita dell’ultima figlia,la principessa Gauhara Begun,mentre era sul punto di esalare l’ultimo respiro,chiese al marito di farle quattro promesse: la prima era di costruirle un monumento funebre che non avesse precedenti,la seconda di trovare una nuova moglie che facesse da madre ai loro figli,la terza di mostrarsi sempre comprensivo con i figli e la quarta di onorare ogni anno l’anniversario della sua morte recandosi al Taj Mahal.

L’imperatore,in preda alla disperazione,fece un solenne giuramento e, alla morte di Mumtaz,si chiuse nel suo immenso dolore,isolandosi nei suoi appartamenti,in solitudine,per un anno.Sempre secondo la leggenda,il dolore per la perdita dell’amata fu tale che i capelli e la barba dell’imperatore divennero tutti bianchi in pochi mesi.

Quando riapparve,i suoi sudditi lo videro estremamente provato,molto invecchiato,quasi irriconoscibile.

Shah Jahan onorò in pieno il giuramento fatto alla moglie in punto di morte e,a distanza di un anno,proprio per celebrare questo profondo amore e la sua devozione alla moglie,Shah Jahan avviò la costruzione del meraviglioso Taj Mahal affinchè potesse testimoniare il loro legame che,a pieno titolo,può essere definito oltre i confini del tempo”.

Visitare questo meraviglioso e suggestivo monumento indiano equivale,infatti,a calarsi in atmosfere che valicano le porte del tempo e che trasportano il viaggiatore in una dimensione spirituale di grande emozione.Poco lontano dal Taj Mahal,infatti,nel famoso centro culturale Kalakriti,si può provare quest’emozione assistendo ad un bellissimo spettacolo teatrale che ha come tema proprio l’amore indissolubile tra l’imperatore e sua moglie!

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